Onu, Stati Uniti votano contro il cessate-il-fuoco nella Striscia. Chiusi 2 valichi con la Giordania

L'Idf ha dichiarato di aver ucciso due membri di Hezbollah in attacchi aerei israeliani nel Libano meridionale. Lo riporta il Times of Israel. Un attacco effettuato nei pressi della città di Ansar ha ucciso Amar Qasibani, che secondo l'esercito israeliano comandava le forze di Hezbollah nel vicino villaggio di Mazraat Sinay. Un secondo attacco, effettuato fuori da un ospedale nella città di Tebnine, ha ucciso Hussein Ramadan, che l'Idf identifica come membro della Forza d'élite Radwan del gruppo libanese.

Il ministroTajani: "Non voteremo riconoscimento Palestina perché non esiste"

"Noi firmeremo un documento articolato che punta a far sì che possa costituirsi lo Stato palestinese, non voteremo a favore del riconoscimento della Palestina per un semplice motivo, perchè la Palestina non esiste". Lo ha ribadito a Tg2 Post il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "La Palestina - ha spiegato - oggi è divisa in due, da una parte la Cisgiordania che è governata dall'Autorità nazionale palestinese che ha una posizione moderata, ragionevole e riconosce Israele, dall'altra c'e' Hamas che governa Gaza e che è un'organizzazione terroristica che tiene ostaggi e si fa scudo di loro per proteggere le proprie basi militari. Hamas  non può essere un interlocutore".

Eliseo: "Con la Francia all'Onu 10 Paesi per il riconoscimento dello Stato Palestinese"

L'annessione della Cisgiordania occupata, la cui minaccia viene agitata da responsabili israeliani come rappresaglia al riconoscimento di uno statopalestinese da parte della Francia e altri paesi, "è una chiara linea rossa": questo l'avvertimento diffuso stasera dalla presidenza francese. In una conferenza lunedì a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, saranno rappresentati "dieci paesi che hannodeciso" di "procedere al riconoscimento dello stato diPalestina", ha detto un consigliere del presidente EmmanuelMacron alla stampa. Oltre alla Francia, all'originedell'iniziativa ci sono Andorra, Australia, Belgio, Canada,Lussemburgo, Portogallo, Malta, Gran Bretagna e San Marino.Emmanuel Macron pronuncerà un discorso con il quale lunedì formalizzerà questo riconoscimento. Alle minacce di ritorsione di Israele, l'Eliseo ha risposto:"La nostra agenda è positiva. Non è un'agenda di rappresaglie e contro rappresaglie. Facciamo uno sforzo di pace". Al contrario,"l'annessione della Cisgiordania è una linea rossa chiara", ha aggiunto la presidenza francese, "è la peggior violazione possibile delle risoluzioni delle Nazioni Unite". La presidenzaha sottolineato che al momento tale annessione non è né "confermata", né "realizzata". "L'essenziale - dicono le fonti dell'Eliseo - è prendere tutte le possiblii misure per preservare la soluzione a due stati. Ovviamente - hanno concluso- l'annessione della Cisgiordania sarebbe una delle misure che comprometterebbe nel modo più grave tale prospettiva".

Il Wall Street Journal riporta la notizia che l'Amministrazione Trump pianifica una nuova vendita di armi ad Israele

L'Amministrazione Trump vorrebbe vendere equipaggiamento militare a Israele per un valore stimato di  circa sei miliardi di dollari e lavora per il via libera del  Congresso. E' quanto scrive il Wall Street Journal che cita fonti  informate sui dettagli e precisa, anche in base a documenti visionati  dal giornale, che si tratterebbe di un accordo del valore di 3,8  miliardi di dollari per 30 elicotteri Ah-64 Apache e di un accordo del valore di 1,9 miliardi per 3.250 mezzi da combattimento per la  fanteria delle forze israeliane. Secondo una fonte la fornitura degli  armamenti non avverrebbe probabilmente prima di due o tre anni.

Attivisti israeliani hanno marciato dal confine verso la recinzione di Gaza. Arrestati aluni di loro tra cui il direttore di orchestra Volkov

Decine di attivisti hanno marciato dal confine israeliano verso la recinzione di Gaza per mostrare la loro solidarietà ai palestinesi nell'enclave assediata, pochi giorni dopo che una commissione delle Nazioni Unite ha denunciato il genocidio perpetrato da Israele in quella zona. Hanno anche affermato di essere scesi in piazza per sostenere la flottiglia di attivisti filopalestinesi che sta raggiungendo Gaza per rompere l'assedio e consegnare aiuti umanitari salvavita, mentre Israele continua a impedire l'ingresso di aiuti vitali. Testimoni oculari hanno riferito dell'arresto di diversi attivisti, tra cui il direttore d'orchestra israeliano Ilan Volkov, che la settimana scorsa ha espresso con forza la sua opposizione alla guerra di Israele contro Gaza durante i BBC Proms alla Royal Albert Hall di Londra

  Il cardinale Pizzaballa:"Cosa accade a Gaza o cosa accade in Cisgiordania interessa a una piccola nicchia della società israeliana e questo è il dramma "

"Cosa accade a Gaza o cosa accade in Cisgiordania interessa a una piccola nicchia della società israeliana e questo è il dramma in corso in questo momento". Cosi' il Patriarca di Gerusalemme Pizzaballa, intervenendo in collegamento al festival Open di Parma. In Israele "si vuole la fine della guerra perchè ci sono troppi morti, anche la situazione economica comincia a farsi sentire, centinaia di migliaia di soldati di riserva che non vanno a lavorare, e la paura che possano non tornare, ogni giorno ci sono 4-5 morti anche tra gli israeliani...". Il cardinale ha confermato che anche nelle manifestazioni di protesta in Israele per porre fine alla guerra, si vuole solo "la liberazione degli ostaggi, che i soldati tornino a casa".

E parla anche dei movimenti per Gaza:"Certamente non risolveremo il problema ma resteremo sempre una spina nel fianco ed è bene cosi' perche' questo deve far ricordare a tutti che quello che sta accadendo non e' umanamente accettabile. Quello che stanno facendo tutti i movimenti - chi pià chi meno, anche io ho qualche perplessità - sono importanti perchè tengono viva una coscienza", ha sottolineato il cardinale. "Il mondo non va avanti soltanto grazie alle decisioni dei potenti, il mondo si regge anche sulla coscienza dei popoli. Quello che vedo un pò in tutto il mondo è la coscienza di popolo, la società civile in generale è viva e tiene viva l'attenzione", ha aggiunto Pizzaballa

Il cardinale Pizzaballa:"A Gaza bombe sempre più vicine alla parrocchia"

"I combattimenti si stanno avvicinando anche alla nostra zona. Noi siamo proprio nel cuore della città vecchia, i bombardamenti ci sono, la distruzionepure, Internet va e viene, le comunicazioni sono molto problematiche e sono importantissime perché sono l'unico appiglio per il mondo, cibo scarseggia, insomma, la situazione resta molto difficile". Lo dice il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, raccontando la situazione nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, collegato con il festival di Open che si è aperto oggi a Parma. Il Patriarca doveva essere presente di persona ma non havoluto lasciare la sua comunità a Gerusalemme mentre rimane incontatto costante con quella di Gaza guidata dal parroco, padre Gabriel Romanelli. "Continuo a dire loro siete liberi di partire - fa sapere - ma ci sono malati che non possono partire, quindi si resta con loro. L'ordine di sgomberare è arrivato a tutto il quartiere.Solo una decina sono partiti, gli altri hanno deciso di restare,noi li sosterremo. Il pericolo è reale, non abbiamo nessuna garanzia, non ci è stato detto assolutamente nulla. Le bombe -prosegue - sono molto potenti, le esplosioni hanno una forza enorme. Al nord di Gaza c'è un problema senz'altro un problema di malnutrizione, al sud molto meno", conclude il cardinale.

Ministero Sanità Gaza, altri 4 morti per fame tra cui un bimbo, sale a 440 bilancio vittime malnutrizione, 147 bambini

Quattro palestinesi, tra cui unbambino, sono morti per malnutrizione nelle ultime 24 ore aGaza. Lo riferisce al Jazeera, citando il ministero della Sanitàdi Hamas. Sale così a 440 il totale delle persone morte per famedall'inizio della guerra, compresi 147 bambini.  

9 mila israeliani firmano per il riconoscimento dello Stato di Palestina

Quasi 9.000 israeliani hanno firmato una petizione a sostegno della richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese in vista del prossimo vertice co-presieduto da Arabia Saudita e Francia il 22 settembre a New York, in cui e' atteso il riconoscimento formale da parte di Gran Bretagna, Francia, Canada, Australia e Belgio. Lo riferisce Times of Israel, riportando l'iniziativa intitolata "No alla guerra, si' al riconoscimento!" organizzata da Zazim - Community Action, un movimento israeliano composto da ebrei e arabi che lavorano insieme per la democrazia e l'uguaglianza.    

"Siamo cittadini di Israele che si oppongono al proseguimento della guerra a Gaza e crediamo nella pace. Invitiamo le nazioni del mondo a riconoscere la Palestina durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite", si legge nel documento, definendo "il riconoscimento un fatto compiuto" che "è anche nell'interesse di Israele".    Gli organizzatori mirano a presentare 10.000 firme di israeliani all'Assemblea Generale dell'Onu la prossima settimana per "mostrare al mondo che esiste una voce israeliana forte e chiara che si oppone a una guerra senza fine e si aspetta un intervento internazionale per porre fine alla guerra e portare la pace". 

Yemen, il ministro israeliano Katz minaccia: bandiera Israele sventolerà su Sana'a

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato il presidente dei ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi, Abdul-Malik al-Houthi, assicurando che la bandiera di Israele sventolerà un giorno su Sana'a.    "Lo slogan 'Morte a Israele, maledizione sugli ebrei' scritto sulla bandiera degli Houthi sarà sostituito dalla bandiera israeliana blu e bianca che sventolerà nella capitale unita dello Yemen", ha scritto in un post su X. Rivolgendosi a Abdul-Malik al-Houthi, Katz ha avvertito che "verrà il tuo momento. Sarai mandato a incontrare l'intero corpo del tuo governo e tutti i membri dell'asse del male che attendono nelle profondità dell'inferno". 

Il 28 agosto un attacco israeliano nello Yemen ha ucciso il primo  ministro del governo Houthi e almeno altri 11 altri ministri. Ieri, un drone esplosivo degli Houthi ha colpito un hotel nella città più meridionale di Israele, Eilat. Altri due droni sono stati intercettati, insieme a un missile balistico. Dal 18 marzo, quando le Idf hanno ripreso l'offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza, gli Houthi nello Yemen hanno lanciato 87 missili balistici e almeno 40 droni contro Israele.

L'esercito afferma che userà una forza senza precedenti a Gaza City, evacuate

L'esercito israeliano ha dichiarato che continuerà ad usare "una forza senza precedenti" a Gaza City, nel territorio palestinese settentrionale, dove sta conducendo una massiccia offensiva, invitando la popolazione a evacuare.    "Le forze israeliane continueranno le loro operazioni con una forza senza precedenti contro Hamas e altre organizzazioni terroristiche", ha dichiarato il portavoce di lingua araba, il colonnello Avichay Adraee, su X, invitando la popolazione a evacuare e "unirsi alle centinaia di migliaia di residenti che sono stati evacuati nella zona umanitaria nel sud" della Striscia di Gaza devastata dalla guerra.

Libano, Onu condanna gli attacchi israeliani nel sud nonostante la tregua di novembre

L'Onu ha condannato la serie diattacchi israeliani nel sud del Libano, definendoli violazionidella risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. Nelle ultimeore l'aviazione israeliana ha intensificato i suoi raid sul suddel Libano nonostante l'accordo di tregua concordata a novembre.   "Tali azioni mettono a rischio la fragile stabilità raggiuntalo scorso novembre e minano la fiducia dei civili nellapossibilità di una soluzione pacifica del conflitto", si leggenel comunicato di Unifil, la missione militare Onu schierata nelsud del Libano dal 1978 e di cui fanno parte un migliaio diitaliani.   "I caschi blu di Unifil, insieme all'esercito libanese,continuano a operare sul campo per ripristinare la stabilitàlungo la Linea Blu", prosegue il comunicato in riferimento allalinea di demarcazione tra Libano e Israele."Gli attacchi hanno costretto i caschi blu di due postazioni arifugiarsi nei bunker, mettendo in pericolo la vita di soldatilibanesi, caschi blu e civili".   In questo senso, "le Nazioni Unite chiedono alle Forze diDifesa Israeliane (Idf) di astenersi da ulteriori attacchi e diritirarsi completamente dal territorio libanese".  

Il rumore delle esplosioni mentre si prega in parrocchia a Gaza

I droni di sottofondo ma anche forti esplosioni: è quanto accade a Gaza secondo un video registrato dal parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli, e postato questa mattina sui social, dalla chiesa in cui si continua a pregare. Dalla parrocchia di Gaza sono diventate anche più difficili le comunicazioni con internet che funziona a singhiozzo. Anche oggi, come tutti i giorni, è stata celebrata una messa per la pace.  

"La situazione continua ad esseremolto grave in tutta la Striscia di Gaza con i bombardamenti. Continua una situazione di guerra e continua la morte che già si è portata via decine di migliaia di persone: sono stati uccisi più di 18mila bambini e gli ostaggi ancora non hanno sperimentato il diritto di vivere in libertà, i feriti e gli ammalati non hanno ancora possibilità di cura perché all'ospedale manca tutto. Le armi hanno preso il sopravvento". Così padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, in un videomessaggio fatto ascoltare in Duomo prima dell'inizio delle celebrazioni di San Gennaro. Ad annunciare la messa in onda del messaggio, un commosso arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia. 

Wafa: quattro palestinesi, tra cui due bambini, uccisi a Gaza

Almeno quattro palestinesi, tracui due bambini, sono stati uccisi e diversi sono rimasti feritiin attacchi delle forze armate israeliane nella Striscia di Gazadall'alba di oggi secondo l'agenzia palestinese Wafa, che citafonti mediche. Due bambini sono rimasti uccisi in un attaccoaereo israeliano che ha colpito una tenda di famiglie sfollate aovest di Khan Younis, nel sud di Gaza.   Nella Striscia centrale, un uomo è stato ucciso e altri sonorimasti feriti quando aerei israeliani hanno bombardato i pressidella vecchia Moschea a Deir al-Balah. Un altro civile è statoucciso in un attacco con droni a ovest del campo di Nuseirat. 

Israele chiude due valichi con la Giordania, resta aperto solo ai lavoratori il valico di Rabin

Israele ha chiuso l'unica via di accesso tra la Cisgiordania e la Giordania, il giorno dopo che un autista che trasportava aiuti umanitari dalla Giordania a Gaza ha aperto il fuoco e ucciso due militari israeliani. Lo riporta Haaretz.  L'Autorità aeroportuale israeliana, che gestisce il ponte di Allenby, ha annunciato che rimarrà chiuso fino a nuovo avviso. Anche i due valichi tra Israele e la Giordania sono stati interessati: il valico del fiume Giordano a nord è stato chiuso, mentre il valico di Rabin a sud è rimasto aperto solo per i lavoratori.  

Ben-Gvir chiede lo smantellamento dell'Anp "prima che sia troppo tardi"

Il ministro per la Sicurezza nazionale israeliano e leader dell'estrema destra messianica Itamar Ben-Gvir ha esortato a smantellare l'Autorità nazionale palestinese (Anp) dopo che l'esercito ha arrestato tre palestinesi che lavoravano alla produzione di razzi in Cisgiordania.

"Il sequestro di razzi in Giudea e Samaria non mi sorprende. Come a Gaza alla vigilia del 7 ottobre, quando ho quasi da solo messo in guardia contro la cospirazione, così in Giudea e Samaria", ha affermato Ben-Gvir usando il termine biblico per la Cisgiordania.

"L'Autorità Nazionale Palestinese è un'organizzazione terroristica che si addestra per attuare il 7 ottobre in Giudea e Samaria, che paga gli stipendi a chi uccide gli ebrei, che nelle sue istituzioni educative insegna a massacrare gli ebrei e incita sui suoi media a favore del terrorismo. Se non la smantelliamo in tempo, ci sveglieremo tardi, come a Gaza".

Parroco di Gaza: morte e bombardamenti, le armi hanno il sopravvento

"La situazione continua ad essere molto grave in tutta la Striscia di Gaza con i bombardamenti. Continua una situazione di guerra e continua la morte che già si è portata via decine di migliaia di persone: sono stati uccisi più di 18mila bambini e gli ostaggi ancora non hanno sperimentato il diritto di vivere in libertà, i feriti e gli ammalati non hanno ancora possibilità di cura perché all'ospedale manca tutto. Le armi hanno preso il sopravvento".

Così padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, in un videomessaggio fatto ascoltare in Duomo prima dell'inizio delle celebrazioni di San Gennaro. Ad annunciare la messa in onda del messaggio, un commosso arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia.

Al Jazeera: "16 morti a Gaza dall'alba"

Sale il bilancio delle vittime provocate dai raid israeliani nella Striscia di Gaza. Dall'alba di oggi, 16 persone sono state uccise negli attacchi in diverse zone dell'enclave, riferisce l'emittente del Qatar Al-Jazeera citando fonti sanitarie.

Idf: circa metà dei palestinesi sono fuggiti da Gaza City

Secondo le ultime stime dell'Idf, circa 480.000 palestinesi sono finora fuggite da Gaza City, dirigendosi verso il sud della Striscia. Si stima che circa un milione di palestinesi risiedessero a Gaza City prima che l'Idf lanciasse una grande offensiva contro Hamas nella zona.

Global Flotilla, sul molo a Portopalo attivisti palestinesi

Sono partite poco alla volta dal porticciolo di Portopalo di Capo Passero(Siracusa) le barche a vela della Global Sumud Flotilla, lamissione umanitaria per le popolazioni palestinesi a Gaza. 

"Siamo partiti, stavolta non ci fermiamo più". Così Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, ufficializza dalla rada di Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, la partenza di 42 barche dirette a Gaza per portare aiuti umanitari, assieme ad altre sei salpate dalla Grecia.   "Noi vogliamo mandare un messaggio umanitario e politico. Vittorio Arrigoni che è stato il primo, insieme ad altri 40 attivisti, a rompere il blocco navale di Gaza nell'agosto del 2008 concludeva i suoi dispacci con 'Restiamo umani'. Mai come oggi è importante sottolinearlo", ha detto Delia.    "Abbiamo lasciato Portopalo - prosegue - c'è un grande senso di liberazione perché mettere insieme tante barche così non è facile. Il piano è andare verso Gaza dove in questo momento c'è un black out delle comunicazioni, il che non vuol dire che non stiano accadendo cose che stanno andando oltre il disumano, superando limiti che pensavano non si potessero superare. Persone lasciate morire di fame e di sete. Una popolazionesterminata nell'arco di quasi due anni. Un genocidio conclamato da tutti. Ancora ci sono Governi, come il nostro, che si astengono quando si parla di sottoporre il governo Netanyahu a delle sanzioni", ha aggiunto.  

Alcune imbarcazioni come la Alaeddine sono ancora ormeggiate per fare rifornimento di viveri mentre altre stanno completando alcuni controlli tecnici. Alcuni attivisti sono presenti al molo. Arrivano dalla Francia, ma ci sono anche palestinesi che da tempo vivono ad Amsterdam e che hanno deciso di partecipare alla missione come supporto esterno.

"Sono qui per supportare le barche che stanno partendo per Gazaper fermare il genocidio e per mostrare al mondo che i cittadinidi Gaza sono umani come noi e hanno i nostri stessi diritti - spiega Sam, palestinese - siamo qui per dimostrare al mondo chenon molliamo e abbiamo un supporto internazionale di persone intutto il mondo. Non abbandoneremo mai questa missione".  

Nuova ondata di arresti da parte dell'Idf in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno arrestato cinque palestinesi a Nablus, in Cisgiordania, all'alba di oggi, riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo fonti di sicurezza, "le forze di occupazione hanno preso d'assalto diversi quartieri della città e fatto irruzione in diverse case", ha riferito l'agenzia.

Inoltre, Wafa ha anche riportato l'arresto di due giovani a Ramallah e Beitunia. Sempre questa mattina, l'esercito israeliano ha annunciato in un comunicato di aver arrestato "più di 75 persone ricercate" in Cisgiordania la scorsa settimana, che ha descritto come "terroristi", segnalando operazioni in una decina di villaggi.

Israele chiude il valico di Allenby dopo l'attentato di ieri

L'Autorità aeroportuale israeliana dichiara chiuso fino a nuovo avviso il valico di Allenby tra la Cisgiordania e la Giordania, in seguito all'attacco di ieri in cui sono rimasti uccisi due soldati israeliani. Lo riporta il Times of Israel

L'autore dell'attacco con sparatoria e accoltellamento era un giordano alla guida di un camion di aiuti umanitari diretto dalla Giordania alla Striscia di Gaza. 

Anche il valico settentrionale del fiume Giordano è stato chiuso fino a nuovo avviso. Il valico di Rabin tra Israele e Giordania, vicino a Eilat, è aperto solo ai lavoratori, mentre il valico di Taba con l'Egitto è regolarmente operativo, secondo quanto riferito dalle autorità israeliane.

Wafa, "4 palestinesi, tra cui 2 bambini, uccisi a Gaza"

Almeno quattro palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi e diversi sono rimasti feriti in attacchi delle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi secondo l'agenzia palestinese Wafa, che cita fonti mediche. 

Due bambini sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda di famiglie sfollate a ovest di Khan Younis, nel sud di Gaza. Nella Striscia centrale, un uomo è stato ucciso e altri sono rimasti feriti quando aerei israeliani hanno bombardato i pressi della vecchia Moschea a Deir al-Balah. Un altro civile è stato ucciso in un attacco con droni a ovest del campo di Nuseirat.

Sondaggio di Channel 12: se si votasse oggi in Israele l'opposizione potrebbe formare un governo

Il blocco di opposizione a Benjamin Netanyahu potrebbe formare un governo se si votasse oggi in Israele. È quanto emerge da un sondaggio dell'emittente israeliana Channel 12. 

Secondo il sondaggio se le elezioni si tenessero oggi, l'opposizione a Netanyahu potrebbe formare un governo senza i partiti arabi. Il Likud, pur perdendo un seggio rispetto alle precedenti elezioni, rimarrebbe comunque il primo partito alla Knesset con 24 seggi. Il secondo partito più numeroso sarebbe "Bennett 2026", il partito dell'ex Primo Ministro Naftali Bennett, che otterrebbe 21 seggi. Il terzo partito sarebbe Yisrael Beytenu di Avigdor Lieberman, con 11 seggi. 

Seguono i Democratici, guidati da Yair Golan, e il partito Yeshar, fondato questa settimana dall'ex Capo di Stato Maggiore Gadi Eisenkot, che otterrebbero 10 seggi ciascuno, uno in meno rispetto alle elezioni precedenti. Più in basso nella lista ci sono Yesh Atid, guidato da Yair Lapid, e Shas, guidato da Aryeh Deri, che manterrebbero ciascuno 9 seggi, e United Torah Judaism, guidato da Yitzhak Goldknopf, con 7 seggi. I partiti arabi Hadash-Tàal e Ràam (guidati da Mansour Abbas) avrebbero 5 seggi ciascuno, mentre Sionismo Religioso, la formazione di estrema destra guidata da Bezalel Smotrich, supererebbe la soglia di sbarramento con 4 seggi. 

Secondo il sondaggio, il blocco di Netanyahu avrebbe 49 seggi, i partiti arabi 10 e l'opposizione al Primo Ministro 61 senza i partiti arabi. Sarebbe possibile dunque, secondo il sondaggio, di fatto formare un governo basato sui partiti sionisti all'opposizione. 

Gruppo armato di Khan Yunis, "accogliamo chi è contro Hamas"

Un ex membro delle forze di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) a Gaza, il 50enne Hossam al-Astal, afferma di aver formato un gruppo che opera contro Hamas a Khan Yunis e sollecita i palestinesi della zona a cercare rifugio presso di lui. Lo riportano i media israeliani.

Astal dichiara che il suo gruppo accoglierà "chiunque viva sotto l'oppressione di Hamas" e che ci sono cibo, acqua e riparo a sufficienza per tutti. "Nei prossimi giorni, accoglieremo altre 300-400 persone", ha affermato aggiungendo che il suo gruppo effettua controlli di sicurezza per assicurarsi che coloro che si uniranno non abbiano legami con il movimento islamista.

Astal spiega che esiste un "coordinamento" tra il suo gruppo e lo Stato ebraico e che presto si farà "affidamento su Israele per l'elettricità e l'acqua". Astal afferma che il gruppo è dotato di armi per difendersi e che ha ricevuto finanziamenti da diverse fonti tra cui Stati Uniti, Europa e stati arabi non meglio specificati. "La gente qui non vuole Hamas, vuole la pace con Israele", secondo Astal.

Sindaco di New York vedrà Netanyahu all'Assemblea Onu, "nessun mandato di arresto"

Eric Adams ha dichiarato che incontrerà Benjamin Netanyahu durante la visita del premier israeliano a New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo riportano i media dello Stato ebraico.

Durante una conferenza stampa sulla sicurezza dell'evento Onu che inizierà la prossima settimana, al sindaco è stato chiesto se la polizia di New York stia "preparando mandati di arresto" per capi di Stato stranieri. "Ne incontrerò diversi e non vedo l'ora di incontrare anche Netanyahu quando arriverà in città: sarà accolto come gli altri dignitari", ha dichiarato Adams sottolineando che "c'è una cosa chiamata immunità diplomatica".

Il candidato sindaco Zohran Mamdani ha dichiarato da parte sua che da eletto farebbe arrestare Netanyahu in base al mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei suoi confronti, sebbene il sindaco di New York non abbia l'autorità per farlo visto che la Cpi non ha giurisdizione negli Stati Uniti e la legge federale impedisce alle entità Usa di collaborare con la Corte penale internazionale.

Emergency aderisce alle mobilitazioni di oggi per Gaza

Emergency si unisce alle mobilitazioni per la fine dei bombardamenti nella Striscia di Gaza in occasione dello sciopero proclamato dalla Cgil per venerdì 19 settembre: "Da più di un anno, attraverso i nostri operatori sanitari sul campo, siamo testimoni diretti della violenza indiscriminata esercitata contro gli abitanti della Striscia di Gaza in una spirale di disumanizzazione crescente. In 31 anni di interventi umanitari in zone di conflitto non abbiamo mai visto una tale brutalità, contro così tante persone, concentrate in pochi chilometri quadrati. Gaza City - commenta l'Ong fondata da Gino Strada - è stata distrutta e la sua popolazione è intrappolata tra bombe e macerie. Non c'è più un luogo sicuro per chi cerca di sopravvivere e nemmeno per chi fugge. Senza cibo, acqua e cure". 

Emergency, ricorda ancora l'Ong - è presente nella Striscia con una sua clinica nella località di al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis, dove visita in media 250 persone al giorno. Offre la sua assistenza anche nella clinica di medicina di base allestita dall'associazione locale Cfta (Culture & Free Thought Association) ad al-Mawasi, dove da novembre 2024 a luglio 2025 ha effettuato oltre 19.000 visite. Emergency è anche partita con la sua nave di ricerca e soccorso per accompagnare la Global Sumud Flotilla, con funzioni di nave osservatrice e di supporto medico e logistico. ''Finora l'Europa non ha voluto assumere azioni concrete per garantire la sopravvivenza delle centinaia di migliaia di civili che subiscono quotidianamente questa ferocia. E si è fatta complice di quanto sta succedendo a Gaza, che il recente pronunciamento della Commissione internazionale indipendente delle Nazioni Unite per l'inchiesta sui Territori palestinesi occupati ha definito come 'genocidio'. La voce dei cittadini e delle cittadine italiane è fondamentale per obbligare il governo ad agire ora".

Oggi sciopero CGIL in tutta Italia "contro il genocidio"

Oggi, venerdì 19 settembre, il mondo del lavoro sciopera e scende in piazza in tutta Italia “contro il genocidio” a Gaza. La giornata di mobilitazione è stata indetta dalla Cgil. Lavoratrici e lavoratori metalmeccanici, edili, chimici, dei trasporti, del commercio e della comunicazione si fermeranno per 4 ore. Il settore dell'agroindustria incrocerà le braccia nell'ultima metà del turno, quello dei bancari nelle ultime due ore, mentre quelli dell'istruzione e del pubblico impiego svolgeranno assemblee in tutti i luoghi di lavoro indossando rispettivamente un fiocco nero e il segno del lutto al braccio. Manifestazioni, presidi, sit-in e adunate. 

Tra le tante grandi e piccole città italiane, anche Roma si appresta a vivere un venerdì impegnativo, con diverse zone della capitale che oggi saranno interessate da vari appuntamenti con l'obiettivo di dare il proprio sostegno a Gaza e alla Global Sumud Flotilla. In mattinata, alle 11:30, i promotori dello sciopero generale e della manifestazione romana si ritroveranno in piazza dei Cinquecento per presentare la giornata di lunedì. 

La Cgil Roma e Lazio invece ha indetto invece uno sciopero regionale di 4 ore "da effettuarsi alla fine di ogni turno di lavoro per tutti i lavoratori dei settori privati", convocando poi un presidio alle 15 a piazza di Montecitorio, con altre sigle sindacali. Una mobilitazione, spiegano, che "nasce dall'urgenza di fermare l'invasione israeliana a Gaza e il genocidio del popolo palestinese". Fra gli aderenti, anche Emergency e Avs Roma e provincia.

Il cardinale Pizzaballa: "Non capisco come si possa tollerare quel che accade a Gaza"

"Credo che sia evidente, e non si può tacerlo. Ne pago le conseguenze e il prezzo, anche in termini di relazioni e di amicizie". Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca dei Latini a Gerusalemme, riguardo alla sproporzione tra quanto accaduto il 7 ottobre e la risposta da parte di Israele.

"Sono affranto per tutto l'odio che questa situazione sta creando, allontanando ogni prospettiva futura di ricomposizione e di guarigione di queste ferite", afferma Pizzaballa parlando della situazione a Gaza. "Quanto sta accadendo è di una gravità enorme e non riesco a capirlo, se non ricorrendo a quelle che sono le logiche umane. Non riesco a capire come si possa tollerare una cosa del genere". "Non è tutto nero o bianco: questo è ovvio, è evidente che ci sono delle strumentalizzazioni, è evidente che Israele ha delle ragioni... Tuttavia non possono in alcun modo giustificare quello che accade a Gaza. Questo va detto".

Migliaia di persone a Firenze per “S.O.S. Palestina!”, i fondi a Medici senza Frontiere

"La situazione in Gaza e in Cisgiordania sta precipitando sempre di più. Ora c'è anche il black-out della rete, per nascondere i crimini di guerra dell'esercito israeliano. Stiamo assistendo in diretta a un massacro di civili inermi, di operatori umanitari, di giornalisti. Per questo chiediamo a gran voce: pace, pace, pace!". Con queste parole Piero Pelù ha aperto ieri sera “S.O.S. Palestina!”, il concerto-manifesto ospitato all'Anfiteatro delle Cascine di Firenze, già sold out da giorni, con oltre 2.500 persone e tante bandiere palestinesi. 

Un evento nato per sostenere le attività umanitarie di Medici senza Frontiere in Palestina, e che ha riunito alcune delle voci più forti della musica italiana in una serata "intensa, partecipata, necessaria", da Roy Pace a Ginevra Di Marco, da Bandabardò agli Afterhours. "Chiediamo pace in Palestina, in Ucraina, in Sud-Sudan, in Congo, in Myanmar, in Yemen e negli altri 50 paesi del mondo", ha precisato il rocker fiorentino. Pierò Pelù ha parlato di genocidio, di responsabilità, di giustizia internazionale. "I criminali di guerra e i loro collusi devono essere consegnati alla Corte di giustizia dell'Aja prima possibile perchè non ci sarà mai un mondo giusto e in pace senza la giustizia ed il rispetto dei diritti umani da parte di tutti noi".

L'ambasciatore palestinese all'Onu: "2 milioni di persone pagano il prezzo del nostro fallimento"

"Gaza è la prova definitiva e due milioni di persone da due anni pagano il prezzo del nostro fallimento nel fermare la macchina di morte lanciata contro di loro. Non possiamo più deluderli". Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu Ryad Mansour al Consiglio di Sicurezza dopo il veto Usa alla risoluzione su Gaza.

"Israele non ha il diritto di massacrare i palestinesi. Israele non ha il diritto di commettere un genocidio. Israele non ha il diritto di commettere una pulizia etnica", ha detto ancora l'ambasciatore palestinese all'Onu. "Israele - ha sottolineato - non ha il diritto di affamare un popolo, e non ha il diritto di sfollare e spodestare una nazione".

  Cina a Onu, Usa si allineino a comunita' internazionale

Il rappresentante cinese al Consiglio di sicurezza dell'Onu ha attaccato gli Stati Uniti per aver messo il veto alla bozza di risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza. "Siamo molto delusi", ha detto l'ambasciatore Fu Cong. "Non possiamo non chiederci - ha aggiunto - quante vite devono andare perse prima di raggiungere il cessate il fuoco. Noi speriamo che gli Stati Uniti possano allinearsi con la comunita' internazionale per lavorare allo stesso obiettivo".

  Onu, a Gaza un milione di sfollati

L'Ufficio Onu per gli affari umanitari ha segnalato che le "ultime linee di sopravvivenza per i civili nella citta' di Gaza stanno crollando, in mezzo all'intensificarsi delle operazioni militari". "In soli cinque giorni - ha dichiarato il portavoce, Stephane Dujarric - undici strutture dell'Agenzia Onu per il soccorso e l'occupazione, che servivano come rifugi di emergenza per circa 11 mila persone a Gaza City, sono state danneggiate da colpi diretti o indiretti".

Il numero di sfollati all'interno della Striscia sta aumentando rapidamente, superando ormai il milione di persone dall'interruzione del cessate il fuoco a meta' marzo. Solo nell'ultimo mese, ha aggiunto Dujarric, sono stati registrati "circa 200 mila nuovi sfollati dal nord al sud di Gaza, di cui 56 mila solo da domenica, e questo fino a ieri". Gli sfollati dormono per strada o in tende di fortuna.

  Veto USA a risoluzione ONU per la tregua a Gaza, 14 contro 1

Gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedeva un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza, insieme al rilascio degli ostaggi e alla rimozione delle restrizioni sugli aiuti umanitari. Il testo, presentato dai dieci membri non permanenti e approvato dagli altri 14 membri del Consiglio, è stato bloccato dal solo voto contrario americano, evidenziando ancora una volta l’isolamento di Washington su questo tema.

La risoluzione denunciava la situazione umanitaria a Gaza come “catastrofica”, esortando Israele a revocare immediatamente tutte le restrizioni alla consegna degli aiuti per i 2,1 milioni di palestinesi nel territorio e a garantirne una distribuzione sicura e senza ostacoli. Inoltre, il testo chiedeva il rilascio “incondizionato, dignitoso e immediato” degli ostaggi detenuti da Hamas. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno giustificato il veto sostenendo che la bozza non condannava adeguatamente Hamas e tracciava un “falso parallelo” tra Israele e il gruppo palestinese.“La guerra potrebbe finire oggi se Hamas rilasciasse gli ostaggi”, ha dichiarato una rappresentante USA al Palazzo di Vetro, sottolineando che il testo risultava inaccettabile per la mancata condanna esplicita di Hamas. La decisione ha riacceso le tensioni all’interno del Consiglio di Sicurezza, con gli Stati Uniti che si trovano isolati rispetto agli altri membri, tutti favorevoli alla risoluzione.Il veto riflette le divergenze persistenti sulla gestione del conflitto a Gaza, in un contesto di crescente pressione internazionale per affrontare la crisi umanitaria e trovare una soluzione al conflitto. La comunità internazionale rimane divisa, mentre la situazione a Gaza continua a deteriorarsi.

Macron, "Israele distrugge completamente la sua credibilità"

Israele sta "distruggendo completamente" la sua "immagine e credibilità" agli occhi dell'opinione pubblica mondiale, a causa delle vittime civili a Gaza. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista alla televisione israeliana Channel 12. "Israele ha ottenuto risultati unici in termini di sicurezza", "ma condurre questo tipo di operazione a Gaza è totalmente controproducente e, devo dire, è un fallimento", ha dichiarato il leader francese.

  Monito di Hamas: "Gli ostaggi sono sparsi nei quartieri di Gaza, nessuno tornerà"

Hamas ha avvertito che gli ostaggi sono sparsi nei quartieri di Gaza City e che l'espansione dell'operazione militare israeliana in città implica che nessuno di loro verrà restituito dalla prigionia.

"Gaza non sarà un obiettivo facile per l'esercito e non ci preoccuperemo della vita degli ostaggi, finché Netanyahu decide di ucciderli", ha affermato il gruppo militante palestinese secondo quanto riporta Haaretz. "Il loro destino sara' lo stesso di Ron Arad", pilota israeliano abbattuto nei cieli del Libano nel 1986, fatto prigioniero da Amal e di cui non si è saputo più nulla. "L'inizio dell'operazione a Gaza City significa che il nemico non riavrà un solo ostaggio, vivo o morto", ha aggiunto Hamas, assicurando che "Israele sta entrando in una guerra di logoramento che gli costerà un ulteriore numero di morti e ostaggi".

  4 soldati israeliani uccisi da un ordigno a Rafah

Quattro soldati israeliani sono stati uccisi e altri tre feriti in un'esplosione a Rafah, nel sud di Gaza. Lo ha annunciato l'esercito di Israele.

  Fratoianni: Israele ci nega la possibilità di ingresso

L'ambasciata israeliana "ha comunicato a me e agli altri parlamentari di Avs che sono stati in missione in Cisgiordania, che il nostro status è stato revocato. 'E' cambiato per te - questo recita il messaggio - Nel nuovo stato è: negata la possibilità di ingresso in Israele". Lo ha detto il deputato di Avs, Nicola Fratoianni, segretario di Si, parlando con i giornalisti davanti alla Camera.

L'agenzia palestinese Wafa: ucciso a Gaza un cameramen della tv Al-Quds

Il fotoreporter palestinese Mohammed Alaa' Al-Sawalhi è stato ucciso in un attacco aereo israeliano sulla città di Gaza. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha espresso il suo cordoglio per la morte di al-Sawalhi, un cameraman della TV Al-Quds Al-Youm, ucciso a Gaza City in un attacco aereo israeliano. 

Ada Colau: l'Italia firmi la dichiarazione contro gli attacchi alla Flotilla

I ministri degli Esteri della Spagna e di altri 15 Paesi hanno firmato una dichiarazione in cui riconoscono la Global Sumud Flotilla come missione umanitaria, affermano che ne condividono gli obiettivi e avvertono che nessuno può attaccare le imbarcazioni: “Chiediamo ai governi che non hanno firmato questa dichiarazione, come l’Italia, di farlo”, ha detto in un’intervista a LaPresse l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau, che si trova a bordo della Global Sumud Flotilla. 

“Ci sono tanti italiani che partecipano alla missione", e questa dichiarazione è “il minimo che si può fare”, ha affermato. Nella dichiarazione si dice che “si protegge la Flotilla come missione umanitaria, si chiede il rispetto del diritto internazionale e che non venga attaccata”, ha detto l’ex sindaca, “non capisco perché l’Italia o la Francia non l’abbiano firmata. Speriamo che lo facciano nei prossimi giorni”.

Tajani: aderiamo a dichiarazione Onu sullo Stato di Palestina

"Il 22 settembre a New York aderiremo con convinzione a una dichiarazione nell'ambito delle Nazioni Unite, con l'obiettivo di costruire uno Stato palestinese e far cessare le ostilità". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri, nel corso di una iniziativa a Palermo, confermando l'adesione dell'Italia ad un percorso politico e diplomatico per la costruzione di uno Stato palestinese.

Oms, "ospedali di Gaza sull'orlo del collasso"

L'offensiva di terra di Israele nel nord di Gaza ha lasciato gli ospedali già sovraffollati "sull'orlo del collasso". Lo ha dichiarato il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, chiedendo la "fine di queste condizioni disumane".

"L'incursione militare e gli ordini di evacuazione nel nord di Gaza stanno provocando nuove ondate di sfollamenti, costringendo le famiglie traumatizzate a trasferirsi in un'area sempre più piccola e inadatta alla dignità umana", ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus su X, avvertendo che "gli ospedali, già sovraffollati, sono sull'orlo del collasso, mentre l'escalation della violenza blocca l'accesso e impedisce all'Oms di consegnare forniture salvavita".

La Spagna apre un'inchiesta su presunti crimini di guerra a Gaza

Il procuratore generale dello Stato spagnolo, Alvaro Garcia Ortiz, ha autorizzato l'apertura di un'indagine preliminare sulle presunte "gravi violazioni del Diritto internazionale dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale Umanitario" commessi dall'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. La decisione del PG è stata sollecitata dal capo della Procura per i Diritti umani e la Memoria Democratica, Dolores Delgado, che ha confermato l'apertura dell'indagine, in base al principio di giurisdizione universale, in dichiarazioni alla radio Cadena Ser.

Smotrich rivela: "C'è la trattativa con gli americani per Eldorado Gaza"

Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich ha definito la Striscia di Gaza un ‘Eldorado immobiliare’, riferendosi al dibattito sul “giorno dopo” la guerra. Intervenendo al vertice sulla rigenerazione urbana organizzato dal Centro immobiliare e dal portale Madlan 2025, ha dichiarato che la ricostruzione della Striscia potrà trasformarsi in un investimento redditizio, rivelando di aver “già iniziato una trattativa con gli americani”.

Smotrich ha parlato di una visione “utopica” che circola anche nell'amministrazione Trump, descrivendola come un “business plan” costruito “dalle persone più professionali che ci siano”. Ha aggiunto che il progetto si trova ora sul tavolo del presidente degli Stati Uniti e che si sta verificando “come questa cosa diventa un Eldorado immobiliare, non sto scherzando, e si ripaga da sola”.

Lussemburgo pronto a riconoscere stato Palestina all'Onu

Il Lussemburgo si unisce alla lista di paesi occidentali che intendono riconoscere lo Stato palestinese durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della prossima settimana. Lo scrive il Politico aggiungendo che il primo ministro lussemburghese Luc Frieden e il ministro degli Esteri Xavier Bettel hanno gia' resa nota la decisione in parlamento.

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