Lega in subbuglio, Vannacci non versa un euro al partito, la replica “Questione mia e di Salvini”

Il vicesegretario del Carroccio, Roberto Vannacci, non contribuisce alle casse del partito, creando malumori interni. Gli altri parlamentari versano fino a 3mila euro al mese.

Il caso Vannacci e i conti del Carroccio

Anche la Lega deve fare i conti con un bilancio in rosso: nel 2024 il partito guidato da Matteo Salvini registra un passivo di circa 700 mila euro. Per finanziare eventi come Pontida e la campagna elettorale per le regionali, il tesoriere Alberto Di Rubba e i capigruppo hanno ricordato agli eletti l’obbligo di contribuire. Deputati e senatori versano circa 3mila euro al mese, mentre gli europarlamentari circa 2mila.

C’è però un nome che spicca per assenza di versamenti: quello di Roberto Vannacci, generale in pensione e vicesegretario del partito. Secondo le ricostruzioni, non avrebbe effettuato alcun pagamento né erogazioni liberali, nonostante la nomina a maggio che lo ha portato ai vertici della Lega, al fianco di Silvia Sardone e al posto di Andrea Crippa.

Malumori interni e accuse di disparità

La scelta di Vannacci ha suscitato malumori tra i parlamentari che, mese dopo mese, versano regolarmente una quota delle loro indennità. «È normale che un vicesegretario non contribuisca a sostenere le casse del partito?», si chiede, in forma anonima, un dirigente intervistato. Anche figure di primo piano come il ministro Giancarlo Giorgetti devolvono 3mila euro al mese. Nel frattempo, i tesorieri lavorano a un possibile aumento delle quote da versare, acuendo la frattura con chi invece non contribuisce.

La replica del generale

Interpellato dal Fatto Quotidiano, il vicesegretario ha liquidato la questione: «Riguarda me, Salvini e la Lega». Alla domanda se finanziasse la sua associazione Il mondo al contrario invece del partito, Vannacci ha risposto in modo secco: «Questo lo dice lei. Ma essendo erogazioni liberali, si chiamano liberali proprio per questo. Arrivederci». Una frase che non spegne le polemiche interne, in un momento in cui il Carroccio fatica a reggere il peso delle spese e delle campagne elettorali imminenti.

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